Uno dei tre villaggi ENEL abbandonati, immerso nel verde sulle rive del Cucchinadorza
Il villaggio Taloro è uno dei tre villaggi ENEL legati alle centrali idroelettriche delle dighe sarde (gli altri due: Coghinas e Santa Chiara). Come gli altri, è stato abbandonato probabilmente tra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90, almeno a giudicare dai giornali ritrovati.
A partire dagli anni Sessanta questo piccolo nucleo dotato di scuola, cinema e una chiesa, ha ospitato le famiglie dei tecnici e dei funzionari che lavoravano alla costruzione della centrale idroelettrica Taloro, nel lago Cucchinadorza, nei pressi di Ovodda.
Le abitazioni sono una decina, immerse nel verde, a pochi metri dal lago. E, se non fosse per il continuo ronzio della centrale e i tanti tralicci che si incrociano sopra i nostri occhi, il paesaggio sarebbe di quelli da cartolina.
Oggi le case sono totalmente vuote, alcune pericolanti e ampiamente vandalizzate. L’atmosfera è decadente. A regnare è un nulla insensato. Non sono rimaste nemmeno quelle poche tracce di vita che caratterizzano gli altri due villaggi ENEL e a Taloro le abitazioni si rivelano per quel che sono: contenitori vuoti, tombe senza né corpi né anime.
I pochi segni di vita rimasti sono i giornali: qualche Unione Sarda, Annabella e molti numeri di riviste specializzate, alcune delle quali ancora nel cellophane. Nessuno ha mai letto quei giornali, buttati in grandi stanze vuote, con le finestre aperte sul lago, tanto grandi quanto è grande il vuoto che la presenza umana ha lasciato dietro di sè.
E quel ronzio debole ma costante sembra ricordarci proprio questo: quanto effimera e insensata sia l’esistenza.
Dove si trova: nel territorio di Ovodda (NU), sul largo Cucchinadorza. Si raggiunge facilmente percorrendo la bretella Olzai-Teti, partendo da Ovodda. Google Maps