Nella giara di Siddi, dove l’unica seggiovia sarda è ferma da 10 anni. Ed è vietato dondolare.
“Tanto gentile e tanto onesta pare, la seggiovia, quand’ella altrui saluta, ch’ogne lingua deven tremando muta, e li occhi non l’ardiscon di dondolare”
L’unica seggiovia della Sardegna è una seggiovia abbandonata. Questo progetto visionario si trova tra i comuni di Collinas, Lunamatrona e Siddi. Parte dal museo “Sa Corona Arrubia” (258 metri sul livello del mare) e porta sulla giara di Siddi (349 metri), estendendosi per poco meno di un chilometro.
Per una decina d’anni, dalla fine degli anni ’90 al 2010, ha fatto volare turisti e visitatori del museo sull’altopiano basaltico che domina una verde vallata, tra macchia mediterranea, licheni, querce da sughero e numerosi nuraghi.
Ebbene sì, a quel tempo in Marmilla era possibile volare.
Poi?
Poi si sono mezzi in mezzo i soliti e noiosi problemi umani. A quanto pare si doveva fare una revisione di sicurezza dell’impianto, che all’epoca costava 300mila euro, ma questi soldi non si sono trovati, e dunque: abbandono.
La seggiovia ora è ferma da ormai 10 anni, e nel frattempo c’è chi ipotizza che i costi di manutenzione siano saliti, dunque più passa il tempo e più il recupero della struttura è considerato improbabile. E il consorzio, e la Regione, e il piano di gestione… Tutte cose che in realtà non ci interessano. Perché la seggiovia non è davvero ferma.
Nonostante i tanti cartelli che ricordano il divieto di dondolarsi, le 120 seggiole biposto sono ancora lì, appese ai cavi d’acciaio e sospese sugli alberi, e là dondolano sospinte dal vento.
Quasi una protesta silenziosa, o forse il segnale di una creatura che è solo andata in letargo, il cui respiro si è fatto più lento e profondo, ma che continua a resistere ed esistere.
Due seggiole si incontrano a metà strada, ferme l’una di fronte all’altra, in cielo. Cos’avranno da dirsi? Di cosa avranno parlato in questi 10 anni di ferie prolungate? O forse si saranno limitate a guardarsi ogni tanto negli occhi, ascoltando i versi degli uccelli e la brezza che fa fremere le foglie degli alberi?
A guardarle par che dalle loro labbra si mova un spirito soave pien d’amore, che va dicendo a l’anima: sospira.
Ma, ahinoi, torniamo a terra giacché forza di gravità e piani di sicurezza non ci consentono di vivere sospesi nell’etere, anche se solo di pochi metri. E facciamoci delle domande. Ad esempio: si troveranno questi maledetti denari e la seggiovia sarà recuperata? Oppure resterà per sempre così, uno dei più bizzarri abbandoni sardi?
Non lo sappiamo.
Possiamo soltanto dire che per ora la seggiovia dondola in quel misterioso limbo tra abbandono e non abbandono e che forse, fra 100 o 1000 anni, potrebbe diventare una delle più belle attrazioni archeologiche sarde, al pari della vicina tomba dei giganti di Sa Domu ‘e S’Orcu.
Dove si trova: Tra il museo Sa Corona Arrubia e la Giara di Siddi, tra Collinas, Villanovaforru, Gonnostramatza e Siddi. Divieto d’accesso eccetera eccetera. Google Maps