A circa 300 metri a est di Villa Pietri, in direzione di Pattada, si incontrano i ruderi della miniera di Su Elzu (o Suelzu, la sughera), che svettano su una collina.
Questo impianto, conosciuto già dal 1880 ma inaugurato ufficialmente nel 1891, era forse il più attivo nell’ambito dell’industria estrattiva del territorio di Ozieri. Vi si ricavavano soprattutto piombo, argento e zinco.
Inizialmente gestita per circa due anni da piccoli imprenditori locali, la miniera passò sotto l’egida di ingegneri già attivi nel campo regionale, tra cui Giorgio Asproni. Conobbe il suo apice nel dopoguerra e venne chiusa nel 1957. Risultava strategicamente vicina alla ferrovia Chilivani-Tirso.
Ben poco è rimasto oggi, se non la curiosa torre trapezoidale e un’ammasso di rovine squadrate e geometriche: eppure, tra le varie piccole miniere del nord Sardegna, è una di quelle meglio conservate.
Mute testimoni di un fugace tentativo, da parte della capitale del Logudoro, di fare fortuna con i minerali del sottosuolo.
Dove si trova: da Villa Pietri, proseguendo sulla SS 128 bis per altri 300 metri in direzione Pattada fino alla rotatoria della nuova circonvallazione, si incontra la miniera sulla destra. Google Maps