Le statue di Vandalino Casu

Le statue di Villa Eleonora realizzate da Vandalino Casu pensavamo fossero introvabili. Ci sbagliavamo, eccole qua

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Da quando, nel 2012, abbiamo pubblicato l’articolo e le foto di Villa Eleonora, l’ex orfanotrofio ed ex villa oggi abbandonata, una parte di storia della Sardegna dell’Ottocento è stata riscoperta. Come scrivevamo in quell’articolo, per la maggior parte degli oristanesi ma non solo, Vandalino Casu era solo il nome di una via.

Oggi a quanto pare non è più così: se ne parla, ed è già qualcosa.

Quello che però era rimasto un mistero senza soluzione, era il destino toccato alle famose statue in terracotta, realizzate dallo stesso Vandalino, che ornavano il viale della villa. Se ne parlava così in un sonetto scritto da una persona che frequentava la villa all’epoca del suo massimo splendore:

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I personaggi fatti “senza scalpelli”, si legge ancora nel sonetto, erano Margherita di Savoia, Umberto I di Savoia e “il Principino” (probabilmente Vittorio Emanuele III di Savoia), poi il principe Tommaso ovvero – quasi certamente – Tommaso Francesco di Savoia, Giuseppe Mazzini, Cavour, Garibaldi (qui la pagina del sonetto). Sappiamo poi che c’erano due carabinieri e vari “prelati e porporati”, oltre, ovviamente, a Eleonora d’Arborea.

E proprio quest’ultima,  la statua di Eleonora custodita nel giardino della vicina casa di cura, pensavamo fosse l’unica sopravvissuta. Nei disegni dell’epoca però si intravedevano alcune delle altre statue. All’epoca prendemmo in considerazione tre ipotesi:

1) la più affascinante, ovvero: le statue sono qui da qualche parte, nel terreno della villa. Dopo una breve ricerca e qualche riflessione, purtroppo scartammo questa opzione;

2) le statue sono tutte andate distrutte e non le vedremo mai più, opzione pessimista;

3) le statue sono state rubate e/o vendute e si trovano da un secolo o più in qualche giardino della zona.

Almeno per quattro di queste statue (forse quelle che si vedono in quest’immagine) la terza ipotesi era quella giusta. E infatti eccole qui:

Ora sono solo due, ma anni fa erano quattro: le altre due, ci dicono, sono rimaste però abbandonate per decenni in un giardino, esposte alle intemperie, e sono andate distrutte. Rappresentavano due nobildonne.

Queste due invece si trovano all’interno di un palazzo oristanese, non diciamo quale, a quanto pare vendute nei primi del 900 al nuovo proprietario direttamente dal suo autore, Vandalino Casu, probabilmente  bisognoso di denari.

Rappresentano un prelato e un nobiluomo non meglio identificato (qualcuno lo riconosce?), sembrano essere datate 1882 (quella di Eleonora è del 1881) e non è da escludere che all’epoca fossero dipinte.

Contenti della scoperta, già ci chiediamo: ce ne saranno altre?

(grazie ad A.Sechi e G.Pinna per la collaborazione)

Vedi: Villa Eleonora, la villa ed ex orfantrofio

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NOTA: ricordiamo ancora una volta che Villa Eleonora si trova in un terreno privato, decisamente non abbandonato, ma anzi luogo di permanenza e lavoro quotidiano per decine di persone (gli ospiti e il personale della casa di riposo). L’accesso è vietato e sconsigliato.