Paam pum-pum boom! Cos’è stato? Una bomba! Dove? Nel passato!

L’ex Poligono di tiro Bunnari, noto anche coi toponimi di Valle dei Ciclamini e Badde Olia, fu in uso all’Esercito Italiano, e nello specifico alla Brigata Sassari, fino a metà degli anni ’90. Fino ad allora si potevano squadrare i fanti espellersi in fila dalle caserme cittadine, fin sulla cresta e giù nella valle, carichi di esplosiva energia cameratesca.

Ora che è stato semi-dismesso e semi-deservato, il suo status di Demanio indefinito (civico? militare? ambientale?) garantisce al meglio la protezione del rigoglioso ambiente naturale. Nessuno sa cosa farci, chi dovrebbe farlo, perché farlo e soprattutto coi soldi di chi. Ai rari visitatori resta un’abbondante serie di ricordi metallici, fra cui bossoli, caricatori, spolette, linguette, ferri e fusti.

La valle non fu sempre teatro di guerra: la sua naturale vocazione per le acque è stata sfruttata dalla celebre diga e dalla sala macchine, dai mulini ai lati del sentiero e dall’antica gualchiera francescana.

Che la valle assomigli a un paradiso quasi incontaminato, è un miracolo ancor più straordinario considerando gli altri attacchi subiti nel corso dei secoli. A monte la discarica di Calancoi, una delle prime storiche pessime discariche sassaresi, ha rischiato per anni di avvelenare falde e terreni, e risulta in perenne bonifica. Sopra il poligono la famosa Grotta dell’Inferno servì come cava di guano, lasciando poco più che calcari spogli.

Spogli come noi restiamo, graffiati dai rovi, sporchi di terra e frane, confusi dall’intrico dei sentieri, sinceramente perplessi dalle vicende umane: ma fortunatamente, soli.

Dove si trova: nella valle del Bunnari, spartiacque fra Sassari e Muros. Si può raggiungere dal vecchio tracciato della Strada Statale 131 Carlo Felice all’altezza di Scala di Giocca, dalla Strada Statale 127 Settentrionale Sarda o dalla fiabesca Scala di Nalva che tanto vi farà sognare. Google Maps.


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