Una Colonia abbandonata ma sempre prossima al recupero, dove “non c’è più nulla da prendere, è stato portato via tutto”.
Non molto tempo fa abbiamo parlato dell’ultimo lembo di Gallura che si incuneava nell’Anglona: adesso è il momento di una vendetta trasversale, e tocca a questo verde angolo di Monte Acuto mimetizzarsi tra le foreste galluresi.
Qui a 855 metri, dove sgorga una delle sacre fonti che alimentano il Coghinas, sorge la benemerita Colonia Montana S’Ampulla. Nata negli anni settanta per dare frescura e conforto alla gioventù oschirese, ha vissuto alterne fasi di successo e abbandono, che sono ben concretizzante nell’attuale status di eterno cantiere intrappolato in un ciclo temporale di abbandono-recupero-abbandono. Se esternamente la struttura appare praticamente nuova, all’interno è stata depredata di tutto il depredabile.
Un cartello disperato avverte ladri e altri eventuali ospiti: “È inutile entrare distruggendo gli infissi e vetrate, non c’è più nulla da prendere, è stato portato via tutto. E abbiate rispetto per le proprietà del comune che sono anche vostre, in quanto ogni qualvolta che vengono distrutte vetrate, infissi di porte e di finestre ed ogni quant’ altro, il tutto viene riparato dal comune con i soldi vostri e dei vostri genitori“.
La Colonia superò anche alcuni drammi, come il 28 luglio 1983, quando durante l’incendio di Curraggja, la colonia ai piedi del Limbara e a pochi chilometri da Balascia fu interamente evacuata dai 56 bambini e 13 sorveglianti. Dagli anni Novanta divenne oggetto di eterno rilancio, con proposte di rifugio montano, adescamenti come centro di educazione ambientale, lusinghe da laboratorio territoriale della montagna e, perché no, habitat per il “recupero dei giovani disagiati”.
Dove si trova: raggiungibile dalla Strada Statale 392 del Lago del Coghinas, svoltando -secondo i vostri gusti e sensibilità- al bivio per San Leonardo o per la Colonia Montana S’Ampulla, nel territorio di Oschiri (SS). Google Maps.